Giuseppe Tirloni
12-12-1934
Nasce a Covo il 12/12/1934 quarto ed ultimo figlio di
Vittorio e di
Lucia Cucchi .
Passa l'infanzia e la prima giovinezza nel paese natio. E' un periodo molto bello, vissuto in piena libertà, a contatto con la natura.
Rimane in casa solo per mangiare e dormire: il resto del tempo lo passa all'aria aperta con gli amici, coi quali inventa continuamente nuovi giochi, che spesso implicano un gran movimento, tanto che talvolta deve fermarsi e restare immobile per qualche minuto per smaltire l'acido lattico che si accumulava nei muscoli delle gambe. Ricorda con nostalgia le estati in cui ogni giorno si recava in bicicletta al fiume Serio, che a quei tempi era un po il “lido” dei covesi, e lì passava i pomeriggi in compagnia, prendendo il sole, nuotando e conversando.
Divenuto più grandicello, aiuta il padre nella coltivazione di un piccolo appezzamento di terreno e dell'orto. Alleva un gran numero di animali: conigli, polli, oche, piccioni, maiali e persino delle capre. Questa attività fornisce alla famiglia i generi alimentari essenziali, la farina per il pane e la polenta, la verdura, il latte, le uova e la carne, consentendole di superare la grande carestia di quel periodo di guerra.
Durante una lunghissima degenza in ospedale del padre, per non perdere i contatti con i clienti, lo sostituisce anche nell'attività di “mediatore”.
Nonostante le ristrettezze economiche della famiglia e nonostante che lui volesse imparare il mestiere di meccanico, i genitori insistono per farlo studiare.
Dopo aver frequentato la Scuola Media, il Ginnasio ed il Liceo Classico a Romano di Lombardia, dove si recava in bicicletta anche durante l'inverno con la neve ed il ghiaccio, si iscrive alla Facoltà di Matematica e Fisica presso l'Università Statale di Milano, dove si trasferisce dapprima presso dei parenti e poi in pensione, condividendo la camera con altri studenti
Durante tutto il periodo degli studi impartisce lezioni private e riesce così a procurarsi il denaro per pagare le tasse scolastiche e per far fronte alle spese senza pesare sulla famiglia. Durante il periodo universitario tiene anche dei corsi relativi al piano di studi di Ingegneria del Politecnico .
Naturalmente questa attività rende più faticosa quella propria di studente.
Dopo la laurea ed il servizio militare, invece di intraprendere la carriera di insegnante, decide di specializzarsi in informatica, con l'obiettivo di trovare poi un impiego come lavoratore dipendente.
Dopo aver sostenuto una durissima selezione, viene assunto alla IBM, dove ha la possibilità di acquisire una solida conoscenza nel campo dell'elaborazione dati.
Entra poi alle dipendenze di una grande industria farmaceutica internazionale, dove, per circa 30 anni svolge importanti mansioni nel campo dell'Information Tecnology e percorre vari gradini della carriera fino ad arrivare alla qualifica di Dirigente.
Durante il periodo universitario conosce Gilda Titti, originaria della provincia di Ancona, che sposa nel 1963 e dalla quale ha due figlie Paola (1965) e Laura (1969).
Dopo il matrimonio si stabilisce per 2 anni a Milano e poi a Brugherio, vicino a Monza, dove risiede tuttora.
Andato in pensione dopo 35 anni di attività, dedica parte del tempo alla cura di una casetta in Brianza, dotata di un piccolo appezzamento di terreno, dove ha ricavato un orticello che gli da la possibilità di coltivare una sua passione ereditata dal padre.
I contadini del luogo, che lo vedono lavorare a questo orto, dapprima lo trattano con sufficienza, ma poi, visti i risultati, si accorgono do non aver nulla da insegnare.
Dopo l'arrivo dei nipotini Simone e Chiara, la sua attività principale è quella di nonno.
Durante la sua vita ha assistito alla scomparsa di tutti i famigliari: il padre Vittorio a 79 anni, il fratello Alessandro a 56 anni stroncato da un ictus il giorno dopo aver assistito alle nozze del nipote Donato, la sorella Giovanna a 56 anni consumata da un male incurabile, la madre Lucia a 101 anni e la sorella Augusta a 84 anni.
Il padre, un uomo di straordinaria bontà, è stato per lui, oltre che genitore, un amico ed un maestro di vita. Lo ha sempre coinvolto in ogni sua attività, consentendogli così di farsi un'esperienza pratica, che gli è stata di grande utilità. Non ricorda di aver subito da lui una sola imposizione.
Il fratello Alessandro lo aveva conosciuto praticamente a 12 anni, al ritorno dalla prigionia in India.
Con lui ha avuto un rapporto più simile a quello tra padre e figlio che non tra fratello e fratello.
Ricorda la gioia che provò quando lui gli regalò la sua prima bicicletta!
La sorella Giovanna, in famiglia chiamata Giannina, era quella a lui più vicina di età e con la quale ha interagito di più. Essendo laureata in Lettere, lo ha seguito ed aiutato durante tutto il periodo degli studi, soprattutto quelli classici.
Era una donna dal carattere vivace ed aperto ed è sempre stato facile mantenere con lei un rapporto fraterno.
La madre era una donna molto determinata e talvolta interveniva energicamente per correggere situazioni o comportamenti che non corrispondevano alle sue aspettative.
Anche se non lo dimostrava esteriormente, amava molto i figli.
Ricorda lo stupore che provò quando, salutandola prima della partenza per il servizio militare, la vide scoppiare in lacrime; e la commozione che lo attanagliò quando ella, ormai agonizzante, aprì per un attimo gli occhi e, vedendo il figlio chino su di lei, gli fece un sorriso e subito dopo li richiuse, per sempre.
La sorella Augusta, data la grande differenza di età, è quella che gli ha fatto un po' da seconda madre.
Quando lui era bambino lei era già fidanzata con Luigi Donati. Ricorda quando i due gli affidavano dei messaggi da riferire al partner, nel tentativo di riallacciare il rapporto interrotto in seguito a qualche discussione.
Ricorda anche il giorno del loro matrimonio, perché non aveva mai visto tanta abbondanza in vita sua: in quell'occasione prese una piccola ubriacatura dopo aver assaggiato troppi liquori.
Ora è l'unico membro della famiglia ancora in vita.